Tiago Alejandro Pugno nasce l’11 dicembre 1992 in Brasile, si trasferisce con la sua famiglia adottiva all’età di 5 anni a Locarno in Ticino. Prima di dedicarsi alla carriera di pugilato, ha praticato calcio (AC Minusio poi AC Gordola) e ginnastica attrezzistica nell’USA Ascona. Tiago non ha una storia di vita facile (come rivela in un’intervista rilasciata su “LaRegione”) poiché contiene episodi di violenza giovanile, con strascichi nella giustizia penale. La passione per il pugilato nasce in seguito ad un incidente avvenuto all’età di sedici anni. Afferma di essersi reso conto che qualcosa non andava dopo la sua prima partita di rientro, quando si accorse che, nonostante il suo impegno e la volontà di colpire il pallone di testa, non ce la faceva e nemmeno riusciva a sostenere un confronto fisico. Così un giorno decise di confrontarsi con quella paura e di praticare uno sport in cui avrebbe dovuto affrontarla e ha deciso di iscriversi in una palestra di pugilato, abbandonando così il calcio e la ginnastica attrezzistica. Nel pugilato si rivela fin da subito un atleta con talento e nel 2011 svolge il suo primo incontro con la maglia del “boxe club Riazzino” con cui svolgerà parte della sua prima carriera.

Pochi anni dopo viene convocato in nazionale da Federico Beresini (ex allenatore di Roberto Belge, campione del mondo) per combattere insieme al Swissboxing Team contro la selezione Italiana. Tiago vince questo incontro dimostrando di meritarsi il posto in nazionale, ma poco dopo a questo grande successo viene però sospeso dalla squadra nazionale per esser stato coinvolto in una rissa a Locarno. Tiago rivela di aver attraversato un periodo adolescenziale in cui non sapeva bene che tipo di persona avrebbe voluto essere.
Era in lotta costantemente soprattutto con se stesso. Rivela che la sua compagnia in quel periodo ha inciso sul suo modo di essere, ma principalmente il problema era lui stesso e i suoi atteggiamenti aggressivi. Parte della sua aggressività è riconducibile all’adozione. Afferma che i suoi genitori adottivi gli sono sempre stati vicini e sono sempre stati affettuosi, supportandolo in ogni modo, ma gli spettri del suo passato (che poco ricorda) sono sempre presenti. La federazione di pugilato Swissboxing in seguito a diverse denunce penali (fine anno 2017 – fine 2018) decide di sospenderlo dal ring per la durata di un anno, non potendo più affrontare nessun combattimento.

In quel periodo di sospensione Tiago incontra Antonio Liucci che definisce una “figura chiave” nella sua carriera, gli ha dato una mano a trovare lavoro nel campo del fitness (Tiago segue la scuola di istruttore fitness a Lugano, ndr). Antonio in tutto il suo percorso oltre la figura di preparatore atletico è diventato per Tiago come un fratello e una vera e propria figura chiave per uscire dal periodo buio che stava affrontando. Insieme ad Antonio ed il suo nuovo club (Noble Art Boxing) capitanato da Michael Sommer, Tiago dopo questo lungo anno di sospensione riesce a qualificarsi (grazie a dei tornei svolti internazionalmente e per i suoi risultati positivi) per gli European Games di Minsk in Bielorussia, uscendo dal torneo al primo turno contro un pugile della nazionale Albanese, ma comunque riesce grazie ad un bye al primo turno a piazzarsi nei primi 10 nella classifica europea qualificandosi per i mondiali in Russia ad Yekatrinburg.